Prerequisiti della lettoscrittura: mini guida per genitori

Imparare a leggere e scrivere è un processo che incide profondamente sulla motivazione, autostima e senso di competenza del bambino e quindi sulla sua capacità di sviluppare successive abilità.

La lettura richiede diversi passaggi: movimenti oculari per ispezionare visivamente la parola secondo una certa direzione (es.: da sinistra a destra), riconoscere le lettere nonostante le diverse forme che possono assumere (corsivo, stampato, ecc.), facendo corrispondere ad ogni grafema (segno) il suo fonema (suono), infine fondendo i singoli suoni (c-a-s-a) in una stringa che può avere un significato (es: «casa» - il posto dove abitiamo) oppure no (come nel caso di «non parole», es: «tusio»).

Come impara a leggere il bambino?

Secondo il modello evolutivo di Uta Frith, il bambino impara a leggere per tappe successive. Queste sono:

  • stadio logografico: in età prescolare la parola scritta viene trattata come un disegno, come uno stimolo visivo più o meno famigliare: nell’esempio sotto il bambino che ancora non legge ma che riconosce il logo della famosa bevanda, direbbe che in entrambi i casi c’è scritto «Coca-Cola».

  • stadio alfabetico: in età scolare poi la lettura si sviluppa attraverso l’acquisizione dell’abilità di «decodifica» lettera per lettera. Ad ogni grafema corrisponde il suo fonema (segno→ suono)

  • stadio ortografico: in cui il bambino legge non più singoli grafemi ma «pezzi di parola» (sillabe o morfemi) e impara le prime regole ed eccezioni della nostra lingua. Ad esempio, capisce che ci sono parole che si leggono allo stesso modo ma si scrivono diversamente. È il caso delle parole omofone ma non omografe come «l’ascia» e «lascia». Oppure impara che «a» con o senza «h» sono due cose completamente diverse!

  • stadio lessicale: il bambino non ha più bisogno di decodificare la parola un grafema alla volta o per sillabe, ma la riconosce globalmente.

Ogni bambino, a seconda delle caratteristiche individuali e alla loro interazione con fattori ambientali, raggiunge le diverse tappe di sviluppo e acquisisce competenze cognitive in tempi diversi. Tuttavia nel periodo prescolare, a partire già dai due anni di vita, il bambino può potenziare quei prerequisiti che favoriranno lo sviluppo degli apprendimenti scolastici.

Di seguito suggerirò alcune modalità operative, per lo più ludiche, da proporre ai bambini in età prescolare per favorire l’acquisizione della lettura.

Quali sono i prerequisiti della lettura?

I prerequisiti sono un insieme di competenze e conoscenze, che si acquisiscono anche in contesti extra-scolastici prima dell’apprendimento a scuola della lettura e che concorrono alla sua acquisizione. Tra i precursori della lettura forse quello più importante è la competenza fonologica che solitamente si acquisisce entro i 5 anni. Consiste nel saper individuare le unità sonore nel flusso linguistico e nel saperle manipolare intenzionalmente, ad esempio segmentando la parola nei suoni che la compongono ( la parola «matita» è composta dai suoni m-a-t-i-t-a) o viceversa fondendoli insieme ( i suoni m-a-t-i-t-a messi insieme formano la parola «matita»).

Altri precursori sono:

  • riconoscimento di lettere: il bambino in età prescolare riconosce alcune parole da indizi visivi, in base alla «forma», anche se ancora non sa associare lettere e suoni. Ad esempio, potrebbe sapere che la scritta «LAURA» indica il proprio nome anche se ancora non lo sa leggere.
  • denominazione rapida automatizzata (RAN): la capacità di denominare accuratamente e velocemente stimoli visivi familiari permette di prevedere che, successivamente, il bambino sarà in grado di recuperare velocemente anche i suoni associati ad ogni lettera.

  • memoria fonologica: la capacità di tenere a mente diversi suoni. In particolare:
    • l’abilità in compiti di rievocazione (ripetere/ricordare ciò che si è ascoltato) sembra favorire la capacità di comprensione della lettura;
    • la ripetizione di stimoli in ordine inverso sembra essere maggiormente connessa con l’abilità di decodifica.

Particolarmente importanti per la precisione della lettura e della comprensione del testo sono:

  • competenze morfosintattiche: nel quotidiano apprendimento della lingua parlata il bambino acquisisce una serie di competenze:
    • grammaticali (ad esempio, usa alcuni verbi in forma elementare)
    • morfologiche (impara a conoscere alcuni elementi che costituiscono la parola come suffissi, prefissi, radici e ne trae indizi utili alla comprensione di vocaboli non noti. Ad esempio, conosce la parola «pane» quindi può dedurre il significato di «panettiere»).
    • sintattiche (ad esempio, impara che la frase ha una struttura solitamente formata da soggetto-verbo-predicato o complemento)
  • ampiezza lessicale: conoscenza di un ampio numero di vocaboli che facilita pertanto il riconoscimento delle parole nel processo di decodifica, cioè nella lettura.

Giocare con i prerequisiti

Col neonato

Uno dei più semplici ma efficaci consigli che mi sento di dare è quello di considerare la lettura come un bel momento di condivisione da trascorrere col vostro bambino. Sedetevi accanto a lui con un libro in mano, possibilmente con le immagini, e permettete al piccolo incuriosito di conoscerlo come meglio sa fare: manipolandolo, mettendolo in bocca, piegando le pagine, stropicciandolo, ecc. Certo all’inizio dovrete capire se quel libro è «sacrificabile» perché risulterà quasi certamente danneggiato. Iniziate a leggere «insieme» magari seguendo col dito. Il neonato a poco a poco incomincerà a familiarizzare con questo nuovo oggetto e potrebbe trovarlo da subito interessante e desiderare questi momenti di condivisione.

A 3-4 anni

Durante la lettura condivisa è possibile fare il gioco «del forziere» per ampliare il lessico. Le parole sconosciute che emergono durante la lettura vengono rappresentate con un disegno e inserite in una scatola e ogni settimana dalla scatola si pesca una parola e si cerca di ricordarne il significato e la storia legata ad essa.

Entro i 5 anni

Il bambino può familiarizzare con le lettere attraverso ritagli di giornali o utilizzando l’alfabeto corporeo.

Potenziare la memoria fonologica

Un gioco simpatico è il gioco dell’alieno. L’alieno può essere rappresentato da un pupazzo: «dal pianeta Cremino arriva un personaggio che parla una lingua strana, proviamo a impararla anche noi?» Il bambino deve ripetere le non-parole pronunciate dall’alieno. Potete iniziare con parole corte e via via allungarle es: cino, valo, batama, bantimole, ecc..

Oppure si può utilizzare il gioco del «telefono matto senza fili» ma con le non parole. È un gioco di gruppo: disposti in cerchio i bambini devono pronunciare all’orecchio del compagno seduto in parte la parola priva di significato che è stata inventata dal primo bambino. L’ultimo bambino avrà il compito di comunicarla ad alta voce e vedere se coincide con la proposta iniziale.

Potenziare l’area morfosintattica

Verso i tre anni il bambino dovrebbe essere in grado di pronunciare frasi complete seguendo le regole morfologiche, utilizzando connettivi di tipo temporale e causale (allora, invece, perché, ecc.) e preposizioni e pronomi. Un buon esercizio per favorire il riconoscimento nel bambino di preposizioni e forme locative semplici («su», «giù», «sopra», «sotto», ecc.) è il cosiddetto dettato topografico. Invece che scrivere ciò che l’adulto legge, come nel tipico dettato, il bambino lo deve disegnare, ad esempio: «disegna una casa con un tetto rosso al centro del foglio; alla destra della casa disegna un albero. Tra l’albero e la casa c’ è un fiore, e così via»

Conclusione

Ci sono tantissimi giochi che si possono fare con i nostri bambini per aiutali a fare esperienza con le lettere, i numeri, ecc.. quello che conta tuttavia, non è tanto il fatto che il proprio bambino impari prima degli altri a leggere o a scrivere: di ogni bambino vanno rispettati i tempi di sviluppo. Ciò che è importante è stimolare la curiosità nei piccoli verso tutto ciò che li circonda, senza forzarli, ma assecondando il loro desiderio di esplorare. Basta solo un po’ di fantasia e voglia di stare assieme.

Buon divertimento!


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